La Festa dei Ceri di Gubbio

Gubbio, Umbria

Fra religione e riti pagani. La città di Gubbio si trova su di un territorio prevalentemente montuoso, ricco di fitti boschi di un verde particolarmente intenso. E' un borgo medievale che si snoda salendo ai piedi del Monte Ingino e che offre svariati tesori d'arte, storia e cultura accanto ad una natura incontaminata.
Gli eugubini sono particolarmente attaccati alla loro città e mostrano una forte identità comunitaria. Legata alla loro proverbiale imprevedibilità è la definizione di Gubbio quale città dei matti e una credenza popolare vuole che facendo tre giri di corsa intorno alla cinquecentesca “Fontana dei Matti”, che si trova nel largo Bargello, si acquisisca la patente da matto e la “cittadinanza” eugubina.

Gubbio riesce a far parlare di sé durante tutto l'arco dell'anno con diverse iniziative particolarmente apprezzate dai turisti di tutto il mondo. Nel periodo natalizio il Monte Ingino accende le sue luci per dare vita all'albero di Natale più grande del mondo.
Nel mese di Agosto si organizza uno dei più grandi raduni di bande musicali, e inoltre durante l'anno si tiene la manifestazione “Altrocioccolato” e altre interessanti iniziative. Questo borgo è inoltre la scenografia di una delle fiction televisive più apprezzate, arrivata alla sesta serie e che vede come protagonista Don Matteo, interpretato da Terence Hill con la partecipazione di Nino Frassica.

Ma la manifestazione senza alcun dubbio più suggestiva che ogni anno si svolge a Gubbio è “La Festa dei Ceri” in onore del patrono della città , Sant'Ubaldo. La manifestazione ha una tradizione antichissima che risale alla morte del Vescovo Ubaldo Baldassini avvenuta nel maggio 1160. Da allora ogni anno, il 15 maggio, si svolge una cerimonia popolare e religiosa in suo onore. Inizialmente si trattò molto probabilmente di una processione fino al Monte Ingino, in cui è da sempre conservato il corpo di S.Ubaldo e durante la quale ognuno portava un cero. Con il tempo le 3 corporazioni più importanti del comune cominciarono a portare in precessione candele sempre più grandi, fin quando fu difficile persino trasportarle e furono sostituite alla fine del 500 dai 3 ceri attuali arrivati fino a noi più o meno nella forma originaria.

I ceri sono delle strutture in legno, ognuna costituita da due prismi ottagonali sovrapposti. Il giorno della Festa sopra ad ognuno dei tre ceri viene posta la statua del Santo Protettore delle rispettive corporazioni, S.Ubaldo dei muratori, S.Giorgio dei commercianti e S.Antonio dei contadini. Il cero viene poggiato e fissato su di una barella che ne consente il trasporto per le vie della città e lungo i sentieri del monte. La Festa dei Ceri ha attraversato diverse vicissitudini nel corso degli anni, legate agli eventi storici che hanno visto coinvolta Gubbio, tuttavia è riuscita ad arrivare fino ai nostri giorni ancora viva. Infatti non è diventata come molte tradizioni e manifestazioni una rievocazione storica messa in scena solo come attrazione per turisti o per i pochi affezionati. La Festa dei Ceri è rimasta nel corso dei secoli un evento emozionale, sentito da tutti gli eugubini, anche da quelli che hanno dovuto lasciare la città e ormai hanno costruito le loro famiglie altrove e che hanno tramandato l'attaccamento e la passione alla propria città, alla propria comunità d'origine e alle tradizioni legate a quel luogo con un'intensità e una forza che affascina.

La “Festa dei Ceri” ha un programma e un rituale ben preciso che ogni hanno si ripete praticamente invariato, a partire dalla prima domenica di maggio quando con un corteo si prelevano i ceri dalla Basilica di S.Ubaldo sul Monte Ingino e si portano nel Palazzo dei Consoli in attesa del 15 Maggio. La vigilia tutta la città festante si raccoglie nelle piazze e per le strade della città per festeggiare. La mattina della Festa inizia alle 5.30 quando i tamburini passano per le vie del centro per chiamare a raccolta i protagonisti di questa giornata. Alle 6.00 il Campanone suona la sveglia e incomincia il ritualedella manifestazione che culmina la mattina con l'alzata e il pomeriggio con la corsa. L'alzata dei ceri avviene di fronte al Palazzo dei Consoli in una piazza gremita di gente vestita a seconda della contrada d'appartenenza, di giallo per la contrada di S.Ubaldo, di azzurro per S.Giorgio e di nero per S.Antonio. Dopo la cerimonia di investitura del Primo Capitano e del Secondo Capitano che dovranno guidare la corsa, si da il segnale dell'alzata e i 3 Capodieci responsabili dei ceri, dopo aver tirato in mezzo la folla la brocca con l'Acqua Santa, alzano rapidamente in verticale con gli altri ceraioli i ceri e iniziano immediatamente a correre aprendosi un varco fra la gente e compiendo tre giri intorno al pennone centrale.

Nel pomeriggio si svolge la vera e propria corsa. Uno spettacolo suggestivo per chiunque sia presente. L'atmosfera è talmente coinvolgente che non può lasciare indifferenti, ma catapulta qualsiasi spettatore nel clima eccitato della festa. I ceri corrono ad una velocità incredibile in mezzo alla folla che si apre per lasciarli passare, e si muove come un onda, che avanza e si ritrae in un turbinio vorticoso. Le macchie di colore dei ceraioli che si alternano dandosi cambio continuo nel sorreggere i ceri, la gente prevalentemente vestita di giallo, di azzurro e di nero con fazzoletti rossi legati intorno al collo, l'elevata partecipazione fa dello spettacolo qualcosa di incredibile da vedere che crea stupore e meraviglia. La corsa non prevede sorpassi, ma prevede invece che i ceri raggiungano la basilica di S.Ubaldo nell'identico ordine in cui sono partiti, in onore del patrono della città.
La vera gara sta nell'abilità con cui si conduce la corsa. I ceri infatti non devono avere forti tentennamenti, meno che mai cadute e non devono distaccarsi troppo da quello che lo precede.
Alcuni punti della corsa sono davvero scenografici, lì dove c'è una curva a gomito e nella salita del primo e secondo buchetto, strade strettissime incassate nelle vie in cui sembra incredibile che i ceri riescano a passare a così alta velocità; e poi gli stradoni e i tornanti del Monte Ingino. La gente si raccoglie intanto tutta sul Monte difronte alla Basilica in attesa dei ceri e della “Abbassata” prima dell'entrata in chiesa.
La manifestazione è affascinante anche vista dalla funivia. Dall'alto i colori e i movimenti della folla e la bellezza del panorama tutto intorno lasciano senza fiato.

Gubbio è sicuramente uno dei borghi più belli d'Italia e durante la “Festa dei Ceri” si anima di uno spirito e di un'atmosferica che meritano di essere vissuti almeno una volta, per non essere mai dimenticati.

Per maggiori informazioni:

www.ceri.it
www.festadeiceri.it
www.comune.gubbio.pg.it

Pubblicato: 20/04/2009 Letto: 8974 volte