Week-End nel Sannio Beneventano

Campania

L'idea di trascorrere un week-end d’autunno nel Sannio beneventano alla scoperta dei suoi vini è un’idea interessante, facile da organizzare, non eccessivamente costosa. Se si arriva che il sole è ancora alto si possono, strada facendo, scorgere i vigneti disseminati sui pendii. Non tutti hanno lo stesso colore rossiccio tipico di questa stagione, alcuni sono ancora verdognoli, altri gialli, per via del diverso vitigno o dell’esposizione al sole. Lasciata la provinciale Ponte-Torrecuso, come da indicazioni, si percorre una stretta stradina che offre la veduta di una vallata al termine della quale è facile immaginare lo scorrere di un fiume. L’ingresso al B&B Le Vigne non permette dubbi e vi immerge immediatamente in un’atmosfera calda e accogliente di legno, camino e noci da spaccare. Si può scegliere la stanza Piedirosso, Falanghina… e inizia il vero relax. Sul letto un torroncino Strega di benvenuto e il bicchiere da degustazione omaggio del Comune di Torrecuso, con stampato il logo di Vinestate. Prima che la luce finisca si può visitare l’azienda Fontanavecchia e vedere i vigneti di quella che si presenta come una delle aziende vitivinicole più rappresentative della zona. Libero Rillo, il brillante condottiero dell’azienda o il padre Orazio, il fondatore, vi accolgono in cantina. Contadino fiero ed aperto, ha sempre prodotto dell’ottima uva, ma in cantina senza enologi del calibro di Pizzi non ancora si tirava fuori il meglio di queste terre. Entrando in cantina, oltre all’odore di mosto non si sente nient’altro, è pulitissima. Tini di acciaio coibentati computerizzati, macchine per la linea dell’imbottigliamento, le vecchie vasche di cemento, e poi una splendida bottaia. Centinaia di bottiglie di rosato con tappo a corona riposano in attesa di diventare spumante. Botti, barriques e le annate ancora non in commercio della riserva d’aglianico.Qua si fa ancora tutto a mano, raccolta, imbottigliamento e remouage, c’è tanto lavoro, tanto e tanta passione e competenza che poi si esaltano quando nella saletta degustazione si stappa qualche bottiglia...e con le chiacchiere di Rosetta e i taralli acqua e sale sarà difficile dimenticare questa terra e i suoi vini. La cena è prevista al Tintori Winebar, Antonio in sala e Gaetano e Renzo in cucina deliziano i clienti con cibi appositamente elaborati per accompagnare il novello. Prosciutto di Pietraroja, formaggio fresco, panzerotti caldi di verdure con sentori di spezie dolci. Il piccolo locale in pietra a una certa ora inizia a riempirsi, qualcuno accende la brace per le caldarroste, il piatto che contiene la zuppa di farro con carne bianca è di pasta di pane e che si mangia via via con la pietanza, fragrante e gustoso si abbina perfettamente. L’arista di maiale con salsa di castagne e le caldarroste finali riconciliano definitivamente con un popolo che la storia aveva lasciato immaginare come ostile. In autunno spesso piove e i vigneti bagnati e coperti da una leggera foschia sono quanto di meglio si possa desiderare alla vista, magari alla finestra della nostra camera distante solo pochi passi da una cantina di notevole pregio: Fattoria La Rivolta. La struttura in pietra è circondata da prati e alberi da frutta. Giuseppe Tribuno o il titolare Paolo Cotroneo guidano i visitatori nella storia di questa famiglia napoletana ritornata alle origini con un sogno riuscito. Ancora una volta scopriamo la modernità di queste aziende, la tecnologia che non è manipolazione ma semplice esaltazione e controllo di un processo che senza, non darebbe prodotti di tale livello. Anche qui la bottaia è calda e testimonia la pazienza necessaria per risultati gratificanti. Una Falanghina ferma e poi un Aglianico nell’accogliente sala sanno descrivere anche ai non esperti del settore, un territorio che merita di essere conosciuto nel suo profondo. Il pranzo è previsto alla Padellaccia, il ristorante dell’hotel Lemi, sempre a Torrecuso, ma più vicini allo svincolo della superstrada Benevento-Caianello che implacabilmente riporta il pensiero verso casa interrompendo questo tuffo enoico. Su indicazioni dell’agenzia specializzata in enoturismo, il percorso di vino si concluderà, dopo un'altra Falanghina spumante, con una Falanghina vendemmia tardiva e una riserva di Aglianico, come a dire…adesso si, siete pronti per il grande incontro. Bere vini in un territorio che ve ne fa comprendere a pieno sentori, aromi e intensità è un’esperienza che vi si attacca addosso e che consigliamo a tutti.

IL PERCORSO DI-VINO DEL WEEK-END DEL NOVELLO

Cantina Fontanavecchia: Falanghina del Taburno Spumante - Aglianico del Taburno Rosato

Cantina Fattoria La Rivolta: Falanghina del Taburno·- Fiano - Aglianico del Taburno

Tintori Winebar CANTINE TORA IUVENS 2009 CANTINA DEL TABURNO PRIMOFIORE 2009 AZIENDA AGRICOLA IL POGGIO NOVELLO 2009

Ristorante La Padellaccia Falanghina spumante Torre dei Chiusi - Falanghina vendemma tardiva Il Poggio - D’Erasmo Aglianico Riserva Nifo Sarrapochiello

[ Autore: Ivana ] Pubblicato: 24/11/2009 Letto: 14667 volte